Ambrosio Paolo, IMAGE-ART

Paolo Ambrosio ha una formazione artistica che lascia spazio ad un profondo legame con il disegno. Artista completo per l’estrema diversità della pratica, nella pittura, nelle glassfusing, nella pubblicazione di saggi, nella scultura. Nella pittura, dopo la firma ha spesso scritto “me fecit” dando all’immagine la soggettività. Il suo saggio “L’Io dell’Immagine” (Albatros editore Roma, 2019), è impostato su questa particolarità.
Dopo anni di preparazione si è orientato verso una pittura dotata di una fondante atteggiamento gestuale ed ha sviluppato una sua propria modalità che trae vantaggio dell’immediatezza del gesto-segno espresso nei disegni automatici.  Un dialogo con echi e rimandi di una riflessione fra passato e presente.

-Ambrosio si è trovato in simbiosi con la miniera di idee e di spunti di Roland Barthes in (Carte-Segni, Roland Barthes, 1981, Electa). La ricerca di Ambrosio, infatti, dal 1970 adotta il sistema per prova ed errore che dopo severe e controllate prove, ove il pensiero può venire accolto o no, porta a realizzare qualcosa di inevitabile. Nell’IMAGE-ART Il gesto-segno teorizzato da Roland Barthes si evidenzia nelle intuizioni individuali di Ambrosio.

“Nell’OVVIO E OTTUSO” di Roland Barthes, 2001, Piccola biblioteca Einaudi, siamo indirizzati verso l’idea del GESTO  e del suo processo che porta alla composizione dell’opera. Le linee si sovrappongono in un’operazione infinita. -L’IMAGE-ART è una pratica artistica che a partire dagli anni’70 utilizza la capacità dell’occhio di gestire il GESTO. Ambrosio mostra il GESTO sulle tracce del movimento della mano ove affiora una forma espressiva, un SEGNO che dà libertà al GESTO. Nella pratica il Gesto accende le risorse e rende possibile trasporre l’insieme delle speranze del nostro desiderio.

                                            Si evidenziano nelle opere le caratteristiche:

-L’ideale del nero anni ’70 distinto in se dall’uniformità dell’affermativo diventa fascino e fremito antropologico. I meccanismi emozionali del piacere nascosti nell’opera catalizzano le idee e parlano a chi le guarda.

-Lo scenario abito-luce matrice del gesto-segno si cristallizza e crea materia capace di saltare qualsiasi aspettativa visiva, attivando una sensazione di panico.

-La sottile dialettica tra gesto-segno si realizza non nella percezione ma della coscienza. Il colore crea discontinuità, irrompe e manifesta l’inatteso.

-Gli effetti d’illusione sono legati alla purezza del gesto. Il segno-gesto dell’IMAGE-ART dà una vertigine e l’impressione di vibrazioni. Nelle elaborate superfici le ambiguità spaziali mettono in scena reazioni visive.

-L’intuizione del segno-gesto, le tracce,  portano ad una oscillazione e squilibrio dei piani suggerendo nuove realtà. E’ un disallineamento che è motivo capace di dare un impulso in quanto la creatività non esiste senza sensibilità.

-L’alternanza costante nell’uso di sottili garze della carta igienica suggerisce la profondità dello spazio. Le garze apportano, pur in una sottesa e dissacrante concettualità, fasci di gesti che si maturano nel segno.

-Il GESTO è incorporeo ma la materia è invitata a farsi sostanza e voce per potere dialogare, evocare, esplorare il futuro.  Suggerisce il significato grafico e la colorazione psicologica per una realtà dentro e fuori di noi.

– Il gesto-segno paragonato ad una voce, irretisce il visitatore, nella magia sospesa che quella voce emana. La voce disegna i suoi percorsi e sollecita associazioni plurime di pensiero.

 In sostanza Ambrosio Paolo nell’IMAGE-ART non rivela una scuola di appartenenza ma la sua propria dimensione di ricerca dagli anni 1965. Quando è davanti ad una tela o ad un lavoro da creare ed eseguire non c’è nessun Maestro che lo aiuti. Ambrosio è solo col suo senso di responsabilità. I clienti si relazionano con la sua dimensione umana.  Ambrosio fa da sé e ha il coraggio di dirlo. Non pensa di garantire qualcosa in più dicendo di essere di una scuola. E’autonomo conoscendo tutte le scuole, le tendenze e la cultura dell’arte. I suoi lavori sono tutti originali e personali.

 Sappiamo che chi guadagna davvero è chi percepisce le individualità prima delle masse. Chi, senza approccio speculativo, nuota contro corrente come i salmoni, trova qui, delle opportunità. Libero dai limiti speculativi del mercato.

L’Arte non per riflettere come in un grande specchio tutte le peripezie, le variazioni, le ripetizioni all’infinito della storia, ma creare la sua propria storia.

Quadri da salirci dentro per un viaggio lucido e strano, nei labirinti misteriosi dell’anima.

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